Si, il titolo è un po’ strano ma ci siamo presi qualche “licenza poetica”. In realtà di cosa si tratta: di un lavoro, commissionato, realizzato in ala quota. Non è un lavoro complesso in se, ma più che altro abbiamo dovuto combattere qualche intemperia perché, si sa, che a 2000 m circa appena passa una nuvola può succedere qualsiasi cosa.
Si tratta del Rifugio Almici, posto sul Monte Guglielmo in Provincia di Brescia. Lo scopo principale del rilievo era di ricavare un rilievo topografico del terreno dietro al rifugio e i prospetti della facciate dello stesso.
Ortofotografia
Come abbiamo proceduto? Beh, in primis abbiamo fatto il rilievo tradizionale, battendo qualche punto noto, i target utili per referenziare il successivo lavoro fatto con il drone e qualche quota di riferimento, sia sul fabbricato che sul terreno perché, si sa, fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.
Successivamente abbiamo impostato 2 voli, uno a “zig zag” sul terreno, circa una decina di strisciate a 50 m di altezza in modo da ricavare il modello del terreno. Successivamente abbiamo fatto un volo circolare con camera inclinata a 45 gradi, in modo da avere anche qualche dettaglio delle facciate che abbiamo poi integrato nei dettagli che non sarebbero usciti (tipo sotto-gronda, ecc..), con la fotocamera tradizionale.
Alla fine il lavoro più duro è in ufficio, dove bisogna mettere tutti i dati ricavati nei software e far partire le varie elaborazioni. Noi ne usiamo due di solito, Zephyr Aerial per quanto riguarda i particolari “architettonici”, facciate, dettagli, ecc… e Immagina 2000 per quanto riguarda la parte topografica. L’unica difficoltà che abbiamo avuto è stata sul tetto, fatto di una lamiera quasi bianca e che rifletteva particolarmente la luce e, inevitabilmente, qualche dettaglio è andato perso.
Il risultato però, è stato soddisfacente, con un errore medio tra l’1 e i 2 cm sulle quote e poco di meno sulle misure prese da noi con il rilievo tradizionale.