Si sa che le operazioni che si possono fare con un drone sono molteplici e tra queste sicuramente cadono le operazioni di analisi del territorio, soprattutto in un cantiere.
Cosa intendiamo con Analisi del Territorio? Semplicemente una richiesta, da parte di un committente di analizzare le varie fasi di un cantiere ed eseguire dei calcoli in base a quello che desiderano.
In questo caso, vogliamo mostrare come, attraverso l’utilizzo di un drone come il DJI SPARK e comparando il tutto con un rilievo strumentale, siamo stati in grado di raggiungere dei risultati molto simili su un calcolo volumetrico in un cantiere. Ovviamente, per ragioni di privacy, non possiamo dire ne esporre numeri e cifre, in quanto fanno parte di un calcolo economico riservato. Ma possiamo mostrarvi il procedimento attraverso il quale abbiamo ottenuto tutto il calcolo del volume.
Si inizia tutto con lo studio della zona, effettuando il primo rilievo strumentale (in questo caso utilizzando una Stazione Totale Trimble) e il primo volo con il drone. Abbiamo quindi la nostra base di partenza prima che vengano effettuati gli scavi successivi. Si traccia, a computer, una zona ideale che sarà ripetuta in tutti i successivi stadi per effettuare poi il calcolo del volume di sterro.
Alla committenza servivano poi altri due rilievi: il primo, in fase di scavo della prima porzione di terra. Il secondo, effettuato in un momento successivo, riguardante lo scavo della parte rocciosa della zona di cantiere.
Abbiamo quindi effettuato altri due rilievi in due momenti diversi, con altri due voli in contemporanea per mappare la zona dall’alto. Questa seconda operazione ci ha così consentito di avere sott’occhio tutta la zona di cantiere, consentendoci di evitare possibili errori sulla costruzione del disegno 2D e, nel secondo caso, estrapolare qualche punto che sarebbe stato irraggiungibile fisicamente dall’operatore, in quanto zona molto impervia, se non quasi verticale.
Ultima operazione il calcolo dei volumi, ovviamente in sequenza. Il nostro tecnico ha dapprima utilizzato i dati del rilievo tradizionale, calcolando il volume di sterro e poi ha confrontato i dati forniti dal nostro operatore del drone. In questo modo abbiamo constatato come i due risultati differissero di pochi metri cubi.
In sintesi, per elaborare i dati derivanti dal drone bisogna arrivare ad una nuvola di punti attraverso la quale è possibile “tracciare” dei punti topografici con determinati parametri, che andranno a costituire la nostra maglia rettangolare. Attraverso l’utilizzo del software “Immagina2000” della Topoprogram, è possibile sovrapporre il rilievo strumentale e quindi selezionare un’area di calcolo identica a quella del calcolo tradizionale, in modo da evitare di avere due superfici diverse. Naturalmente, prima di lanciare il calcolo, è bene eliminare tutti quei punti che cadono su oggetti o zone che potrebbero alterare il calcolo volumetrico (alberi, macchine, gru, bidoni, legname, ecc…).
Infine, attraverso il software, è possibile effettuare delle ulteriori operazioni, come disegnare le curve di livello, tracciare dei profili e, in ultima battuta, calcolare il volume.